Un pé për tèra

12.00 

Musiche per ballo e testi della tradizione popolare

un pé për tèra, un piede per terra, l’altro piede sollevato non solo per camminare, ma anche per ballare. E per ballare ecco un percorso sonoro che si snoda nel Piemonte, dalle Valli di Lanzo al Canavese e fino alle «Quattro provincie» dell’Alessandrino passando per la Val Sangone, la Val Chisone, la Val Po, la Val Varaita, la Val Maira, e la Val Vermenagna. Le danze che suoniamo sono sopravvissute nella memoria di suonatori e ballerini delle ultime generazioni e grazie all’impegno di studiosi, ricercatori o semplici appassionati sono arrivate al terzo millennio. Noi, Li brando, non apparteniamo strettamente all’ambiente che le ha generate, tuttavia le suoniamo perché la condivisione di valori e tradizioni può passare anche attraverso la reinterpretazione, che non uniforma ma valorizza la cultura originaria. Le restituiamo con la nostra intenzione musicale.

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Descrizione

Li brando si definivano i giovani che in Val Sangone bussavano alle porte delle case il martedì grasso. Se le porte si aprivano, la festa entrava con la musica dei suonatori per far cantare e danzare. Dai cortili si usciva con uova e altre vivande per proseguire la baldoria altrove. «Andé ‘n brando» o «cantè j’euv»: così era chiamata la tradizione della festa che al tempo del carnevale era diffusa in tutto il mondo contadino piemontese.

Informazioni e fonti
Corenta ‘d Chiquin
Due tipici esempi di danza tradizionale della Val Vermenagna, il cui ricco repertorio musicale è ancora correntemente praticato da suonatori e ballerini durante i numerosi «festin» che si svolgono durante l’anno. A differenza della Val Varaita, Corenta e Balet sono due danze distinte. Registrata da Silvio Peron a Limone (Val Vermenagna) dal clarinettista Chiquin ‘d Maté (Francesco Tosello, n. 1922). Cd di Silvio Peron e Gabriele Ferrero, Ballo delle Valli Occitane d’Italia, 1998.

Balet Val Vermenanha
Fonti sconosciute.

Monferrina di Enrico Allais
Collana «Quaderni di cultura alpina», Musiche e musicanti in alta Val Sangone a cura di Annalisa Santiano e Maurizio Pistone, Ivrea, Priuli & Verlucca, 1988.

Corenta Dobia (Casteldelfino, Val Varaita)
Informatrice: Maria Gertoux in Pejracchia (n. 1907), nata a Bertine e sposata a Pùe, registrazione del 1978. Questo brano è formato da due sezioni, una lenta e una veloce, appartiene alla famiglia delle corente dette di «Costioles», in cui il ballerino cambia la dama ad ogni chiusura. Associazione Soulestrelh, MC Muziques ousitanes 1, Sampeyre (Cn), 1979.

Corenta Sembia (Casteldelfino, Val Varaita)
Informatore: Eusebio Roux di Rabious (n. 1987), insegnatagli dal padre (n.1855) suonatore di violino, registrazione del 1978. Era talvolta suonata prima dell’inizio delle danze per accontentare i bambini e per poi successivamente allontanarli dal ballo. È chiamata «semplice» per distinguerla dalla «doppia» (dobia). Associazione Soulestrelh, MC Muziques ousitanes 1, Sampeyre (Cn), 1979.

Granda Giga (Casteldelfino, Val Varaita)
Il titolo fu pensato dall’Ass. Soulestrelh affinché il brano non fosse confuso con le gighe semplici. La Granda Giga è composta da quattro danze: Giga, Borea, Tor e Balet, l’ordine è quello seguito da Giovanni Chiaffredo Ruà (n.1904) e Antonio Ruà (1913-1968).
Giga, informatore Bernardo Bernard di Arbouin (n. 1923), registrazioni del 1970 e 1978.
Borea, informatore Bernardo Bernard di Arbouin (n. 1923), registrazioni del 1970 e 1978. Si avvicina alla Borea Vieia di Sampeyre, forse, anticamente erano la stessa danza; a Bellino è nota come «Cadrìo».
Tor, informatori Giovanni Chiaffredo Ruà (n.1904) e Antonio Ruà (1913-1968) di Choudane, registrazioni, rispettivamente, del 1971 e 1965; a Bellino è nota come «Pontarela».
Balet, informatore Bernardo Bernard di Arbouin (n. 1923), registrazioni del 1970 e 1978. Da Sampeyre in giù è consuetudine eseguire questa danza in coda alle altre, mentre nella Castellata è rimasta a se stante.
Associazione Soulestrelh, MC Muziques ousitanes 1, Sampeyre (Cn), 1979.

Giga di Sanfront e Giga di Paesana
Informatore: Bartolomeo Marchetti detto «Trumlin», suonatore di fisarmonica (Sanfront 1923-2004). Registrazione effettuata a Premeno nel luglio 1985 durante un laboratorio del Gruppo di Ricerca sulla Danza Popolare. Culture Musicali – quaderni di etnomusicologia, Ed. Unicopli, Anno IV n. 7-8  gennaio-dicembre 1985. Trascrizione della partitura a cura di Flora Sarzotti.

Corenta de la Rocha
Informatori: Michel Bianco, Giorgio Bianco, registrazione del 1979 a Roccabruna (Val Maira) dell’esecuzione del suonatore di fisarmonica semitonata «Notu Costans» (Giuseppe Garnero, Roccabruna, 1891-1983).

Mazurca di Colleretto Giacosa (Torino)
In Canavese vi sono molte piccole formazioni ad ottoni specializzate nel repertorio chiamato «liscio popolare», comprendente soprattutto valzer, polche, mazurche. Ne abbiamo tratto un esempio. Archivio Banda Musicale Colleretto Giacosa (To).

Borea Vieia e Balet
(Sampeyre, Val Varaita)
La versione da noi proposta è quella attualmente praticata, probabilmente basata sul tema sviluppato dal suonatore di fisarmonica semitonata Giovanni Bernardi, noto come Joan Bernardi (Sampeyre 1904-1979). Secondo la vecchia tradizione la musica era composta da due melodie. Joan Bernardi aggiunse un terzo tema.

Corenta e Balet Juzep da’ Rous
(Sampeyre, Val Varaita)
In Val Varaita, una serie di melodie differentemente combinate fra loro generano la struttura portante della corenta. Alla coda è unita un’altra danza chiamata balet. La nostra versione è tratta dal repertorio del violinista Giuseppe Galliano noto come Juzep da’ Rous (Sampeyre 1888 -1980). Associazione Soulestrelh, Juzep da’ Rous, violinista della Val Varai­ta, vita e repertorio, a cura di Jan Pèyre de Bousquier e Maurizio Padovan, Sampeyre, Soulestrelh,1988.

Corenta di Viù
Registrata da Silvio Orlandi il 28 agosto 1982 in Frazione Tornetti, Viù (To) dal suonatore di fisarmonica Luca Mairano.
Alessandrina
Antica danza della zona detta delle Quattro Province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza) La danza è suonata dalla coppia piffero- fisarmonica. Secondo la testimoninza di alcuni informatori molto anziani pare che l’Alessandrina e la coreuticamente simile Monferrina fossero chiamate «corente», e solo in un periodo relativamente recente siano state distinte. Ancora oggi questo repertorio è vivo e radicato nella zona. Dal CD di Stefano Valla e Franco Guglielmetti Traditions du piffero, Silex Mosaique, 1994.

Gianni Ascheri: organetto diatonico / accordéon diatonique
Fabio Caucino: percussioni / percussions: (claves, fischietto materano (uccellino), caxixi, piatti cinesi, cajon, jingle stick battente, hosho, spazzole)
Igor Ferro: ghironda, piffero / vielle à roue électroacoustique, hautbois
Ladislao Todoroff: violino / violon
Giancarlo Zedde: fisarmonica / accordéon

Informazioni aggiuntive

Peso 0.3 kg
Dimensioni 12 × 12 × 0.5 cm
Autore

Librando

Anno

2009

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