La raccolta originale dei canti popolari piemontesi. Musiche e testi

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Estratto

Leone Sinigaglia, la più importante raccolta di canzoni popolari del Piemonte, 466 melodie e oltre 200 testi con apparati critico-bibliografici di Roberto Leydi

100 disponibili

Descrizione

Leone Sinigaglia, La raccolta originale dei canti popolari piemontesi. Musiche e testi.
Nuova edizione a cura di Andrea Lanza con apparati critico-bibliografici di Roberto Leydi
in collaborazione con Lidia Benone Giacoletto. Vol. 9,

Prefazione alla nuova edizione

La prima versione di questo libro è apparsa nel 1998, merito di Roberto Leydi, distinto etnomusicologo, e, indirettamente di Luigi Rognoni, che dalla fine degli anni ‘50 aveva reso disponibile il lascito di Leone Sinigaglia. A lungo attesa, quell’edizione veniva a colmare, forse tardivamente, una lacuna tanto più singolare in quanto il contributo di Sinigaglia era stato il primo tentativo, e sul piano quantitativo tra i più ragguardevoli in Italia, di documentare il ruolo imprescindibile della musica in un repertorio popolare di tradizione orale. Non è qui il luogo per indagare le ragioni di quel ritardo, da ascriversi in parte alle caratteristiche della raccolta di Sinigaglia e in parte a quelle della nascente etnomusicologia italiana.
A dire il vero, la collezione di canti e melodie popolari di Sinigaglia non era, ai fini della pubblicazione, del tutto esente da problemi. Innanzitutto, il lungo tempo trascorso dalla ‘ricerca sul campo’ e la definitiva sparizione di ogni traccia utile a identificare canti e melodie prive di altri riscontri scritti. In secondo luogo, il fatto che il lascito di Sinigaglia non è pervenuto del tutto integro e, per quanto si può verosimilmente ipotizzare, risulta mutilo di una parte dei testi poetici trascritti (cfr. oltre: Le fonti). Ultimo, ma non per importanza, il fatto che Si­nigaglia non pensò mai veramente di riordinare il suo materiale in vista di una pubblicazione, per cui si presenta nella forma di un regesto di lavoro per uso personale, seppure estremamente preciso e meticoloso.

Prefazione alla prima edizione di Roberto  Leydi

In ricordo di Luigi Rognoni che tanto operò per far conoscere e conservare l’opera musicale di Leone Sinigaglia e che, già dagli anni Cinquanta, più volte mi spinse a promuovere e realizzare l’edizione dei manoscritti delle vecchie canzoni popolari piemontesi.
La disponibilità dei manoscritti con le trascrizioni musicali di canti popolari di Leone Sinigaglia è stata per anni il sogno d’ogni ricercatore in area piemontese. Erano disponibili le edizioni a stampa armonizzate di sessanta canti e già la sola osservazione di quei materiali lasciava immaginare l’importanza della massa degli inediti. E ciò non soltanto per l’interesse dei canti scelti per la pubblicazione, ma anche per il rigore «filologico» che si poteva intravedere pur nell’adattamento delle melodie alla loro funzione liederistica. Si sapeva che Sinigaglia aveva lavorato «sul campo» e si poteva dedurre, da quei materiali armonizzati, che avesse lavorato con un’attenzione da pre-etnomusicologo.
Oggi l’enorme massa di materiale lasciataci da Leone Sinigaglia, circa cinquecento melodie e circa centoventi testi verbali, è finalmente disponibile, facilmente consultabile e restituita a una leggibilità invece assai ardua nei manoscritti.
Con la pubblicazione dei Quaderni di Sinigaglia il Piemonte viene a disporre, fra le regioni italiane, della più ricca documentazione della propria tradizione musicale popolare, seconda (forse) soltanto a quella già da tempo disponibile per la Sicilia (con il Corpus di Alberto Favara, riunito, non a caso, pressappoco negli stessi anni del lavoro in Piemonte del musicista torinese).

Una collana di inediti novecenteschi

Nonostante la distanza che ormai ci separa, l’immagine storica del Novecento musicale italiano coincide tuttora con quella, selettiva e tendenziosa, della sua rappresentazione ufficiale. Ciò che comunemente si conosce in materia sono una rosa ristretta di autori e di opere-simbolo, di percorsi individuali senza legami con un contesto, di parole d’ordine e di controversie letterarie. Al senso d’insoddisfazione che se ne ricava si deve appunto l’idea di dedicare una collana alla parte inedita e misconosciuta del Novecento musicale.
Lungi dal voler scoprire ad ogni costo capolavori dimenticati, la collana si propone più modestamente di presentare alcuni nuovi documenti utili a ridare densità al quadro d’insieme e comporre uno scenario meno stereotipato del Novecento. Essa è suddivisa in due serie, che rispondono a differenti prospettive di ricerca. La prima serie, incentrata su fonti di archivi musicali torinesi (soprattutto della Biblioteca del Conservatorio), vuole essere la ricostruzione di un ambiente circoscritto, quello di Torino nella prima metà del secolo.
In quegli anni, dopo il trasferimento della capitale e la partenza della corte dei Savoia, una serie di circostanze spinsero la città piemontese a cercare nel culto della modernità una nuova ragion d’essere. Ne è testimonianza il dinamismo innovativo della vita musicale cittadina del tempo, con la Società dei Concerti del Depanis, l’attivismo dei gruppi femminili, le precoci iniziative a favore della musica moderna e la fondazione della prima orchestra nazionale italiana. Ma non meno importante fu l’improvviso fervore creativo che si accompagnò a quel risveglio d’attività, e di cui fu protagonista un numero di giovani compositori piuttosto insolito per le tradizioni torinesi: Alfredo Casella, Luigi Perrachio, Giorgio Federico Ghedini, Ettore Desderi, Marco Gandini, Lodovico Rocca, Giulio Cesare Gedda e altri ancora, oltre al più anziano Leone Sinigaglia.
La seconda serie, che si apre con un volume dedicato al futurista triestino Silvio Mix, presenta intenti meno sistematici ed estende la ricerca in un contesto italiano più ampio. L’attenzione verrà qui rivolta non più alla contiguità dello spazio e dei luoghi – che porta a privilegiare ciò che accomuna su ciò che divide – ma alla singolarità di figure e di momenti che si presentano isolati nel panorama novecentesco.
Andrea Lanza

Informazioni aggiuntive

Peso 0.9 kg
Dimensioni 21 × 28 × 4.5 cm
Autore

Leone Sinigaglia

ISMN

9790705003772

Pagine

XXVI, 550

Anno

2024

Formato

21 X 28

Curatore

Andrea Lanza con apparati critico-bibliografici di Roberto Leydi
in collaborazione con Lidia Benone Giacoletto

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