La lunga estate calda del ’67

(1 recensione del cliente)

9.00 

50 disponibili

Descrizione

​Nato a Cervinara, Avellino, Sud Italia, profonda provincia del meridione, inciampa nel rapporto fisico ed epistolare con una donna americana, guarda caso un’altra provinciale, Nord degli Stati Uniti. Un amore? Un’amicizia? Certamente un legame che servirà al protagonista per guardarsi un po’ attorno, per non centrare lo sguardo sul proprio ombelico. In attesa di un ultimo, definitivo rendez-vous.

Lazzaro Pappagallo, nato nel 1969 a Molfetta, consegue la maturità classica e si sposta a Roma per agguantare il famoso pezzo di carta, la laurea in Giurisprudenza. Successivamente decide di gettarsi nel giornalismo. Frequenta la Scuola di Perugia e nel 1997 entra alla Rai, prima nel Giornale Radio e poi nella Testata Regionale del Lazio. Perso in un suo mondo di bobine, cassette e interviste cerca di tenere insieme le sue passioni convinto che un filo unico leghi Tom Waits a Stanley Kubrick a Miloslav Mecir. Chissà se un giorno riuscirà a colorare di rosso questo filo.
Per i tipi dell’editrice Gangemi ha pubblicato Raccontano se stessi. Roma e il Federalismo, 2004.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.5 kg
Dimensioni 15 × 21 × 0.8 cm
Autore

Lazzaro Pappagallo

ISBN

9788888849157

Pagine

64

Formato

15 x 21

Anno

2006

1 recensione per La lunga estate calda del ’67

  1. Mannozzi Alessandro

    Roma e un incontro casuale che si ripete via mail sino al suo, forse, definitivo svolgersi sono opportunità per il protagonista di guardare sè stesso e il mondo.
    Con la musica e la radio.
    A little,beautiful book in wich the encounter between a young italian and a girl from the States becomes the way to describe the world of today and remember how the music is also passion and liberation of mind.
    In questo breve racconto, Lazzaro Pappagallo, alla Rai prima al Giornale Radio ed ora alla Testata Giornalistica Regionale del Lazio, inevitabilmente racconta un po’ di sé. È certamente la sua passione per la musica che lo ha portato a renderla così importante, direi quasi impellente, nello svolgersi del libro. Il racconto comprende alcune ore della vita di un giovane senza nome arrivato da Cervinara (Avellino) a Roma per lavorare. Il tifo per l’Inter, la scuola, gli amici, la vita stretta della cittadina e la musica trasmessa dalla radio (citata la mitica Stereonotte) insieme alla trasferta fiorentina per il concerto di Tom Waits passano nella mente del protagonista mentre si prepara ad un incontro che può rivelarsi importante per molte ragioni. Qualche anno prima, fuori da una gelateria al quartiere romano di San Giovanni, la sua strada si incrocia con quella di una giovane americana studentessa di medicina. Trascorreranno la notte passeggiando per gli angoli più suggestivi della Città Eterna e parlando, parlando, parlando. Decidono di rinnovare l’incontro via mail ogni anno lo stesso giorno, cosa che effettivamente accade e dà modo all’autore di parlare (anche dal punto di vista di una donna) di tante cose accadute negli ultimi cinque anni. Lo scorrere della vita, l’11 settembre, i sentimenti vengono messi progressivamente a nudo nei messaggi di posta elettronica fino al giorno qui raccontato quando l’incontro avverrà di nuovo ma de visu e nello stesso luogo del primo: la gelateria. Il resto lo lascio alla vostra voglia di leggere e alla curiosità che prende vivendo questo breve racconto che inizia con un sogno, in cui un pochino mi sono anche riconosciuto e vede il protagonista suonare con un gruppo jazz in un piccolo locale sempre pieno di affezionati. Da lì comincia la storia, gli incontri che ti aprono nuove strade come quello con Tom Waits trasmesso dalla radio e descritto in un riconoscente capitolo.
    Magari non è casuale che questo libro esca per i tipi di Giancarlo Zedde, casa editrice torinese vivace anche nella narrativa ma specializzata nella pubblicazione di partiture musicali e libri con cd allegati che esplorano le radici musicali italiane e della canzone d’autore con competenza e rigore quanto alle fonti ed alle notizie riportate.
    Anche Pappagallo in questo racconto inserisce la musica con ragione,rispetto e competenza,non certo per attrarre gli incauti. Buon ascolto… volevo dire… buona lettura. Alessandro Mannozzi, http://www.ilpopolodelblues.com/intro.html, 11 gennaio 2006.

Aggiungi una recensione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I accept the Terms and Conditions and the Privacy Policy

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Abbiamo modificato alcune delle nostre politiche per rispondere ai requisiti del nuovo Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali (GDPR). In particolare abbiamo aggiornato la Privacy Policy e la Cookie Policy per renderle più chiare e trasparenti e per introdurre i nuovi diritti che il Regolamento ti garantisce. Ti invitiamo a prenderne visione. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi