Descrizione
La raccolta di “24 vecchie canzoni del Piemonte” è l’ultima composizione di Leone Sinigaglia, punto d’arrivo di un percorso avviato molti anni prima, a inizio secolo, con la ricerca delle vestigia superstiti di una cultura contadina minacciata dall’oblio. Punto di partenza era stato un libro apparso nel 1888, quei Canti popolari del Piemonte di Costantino Nigra che – annotò Sinigaglia – da molto tempo avrebbero dovuto far sospettare “l’esistenza di una fioritura musicale popolare d’antica data in corrispondenza della fioritura letteraria ivi raccolta”. Dapprima pensa a una ricerca in tutto il Piemonte, ma presto s’accorse che non gli sarebbe bastata la vita: “Decisi allora di circoscriverla alla piccola zona di Cavoretto”. Il lavoro di ricerca durò una decina d’anni e fruttò centinaia di canti (più di 500 melodie, se si contano le varianti) e almeno duecento testi poetici, molti inediti. Allievo di Brahms e di Dvořák, ma soprattutto figlio del suo tempo, in un’Italia musicale che cominciava allora a vedere nuovi orizzonti fuori del melodramma ottocentesco, era quasi inevitabile il suo approdo a composizioni sinfoniche sulle melodie che andava riscoprendo: tra mito romantico della creatività popolare e sogno moderno di un rinnovamento alle fonti del vernacolo.
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