36 Vecchie canzoni popolari piemontesi

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Collana Musiche Inedite e Rare del '900. Volume settimo.

36 Vecchie canzoni popolari piemontesi, ristampa riveduta dell'ed. Breitkopf & H. (1914-27), a cura di Lidia Benone Giacoletto, Andrea Lanza

48 disponibili

Descrizione

Ristampa riveduta dell’ed. Breitkopf & H. (1914-27).
La presente edizione riproduce in forma facsimilare, con poche modifiche e correzioni, il contenuto della prima edizione delle Vecchie canzoni / popolari / del / Piemonte / Raccolte e trascritte / con accompagnamento di pianoforte / da Leone Sinigaglia / op.40 / Versione Francese di Marguerite Turin, pubblicata a Lipsia da Breitkopf & Härtel fra il 1914 e il 1927, in sei fascicoli (contraddistinti con i numeri di lastra 27609-10, 28806-07, 29578-79). Come appare dalla corrispondenza epistolare con l’editore, Sinigaglia seguì personalmente la pubblicazione in tutte le sue fasi: corresse meticolosamente la copia manoscritta fatta approntare per l’edizione e rivide di persona le bozze di stampa. Divenuta introvabile, l’edizione fu in seguito ristampata, per iniziativa di Luigi Rognoni, da Ricordi a Milano nel 1957, sulle medesime lastre e in un numero limitato di copie che andarono rapidamente esaurite.
La revisione dell’edizione è stata condotta sul manoscritto originale e ha permesso di correggere alcune piccole sviste nella notazione e di perfezionare qualche indicazione agogica incompleta.

Le 36 Vecchie Canzoni popolari del Piemonte
La ricerca di un’elaborazione armonica dei temi popolari diede come primo risultato le 36 Vecchie Canzoni popolari del Piemonte, raccolte e trascritte con accompagnamento di pianoforte da Leone Sinigaglia, pubblicate da Breitkopf & Härtel in sei fascicoli tra il 1914 e il 1927.
In questo lavoro Sinigaglia impiega i temi popolari nella loro fisionomia originaria ed elabora un accompagnamento che, senza cadere in facili onomatopee, sfrutta con grazia squisita ed estrema parsimonia elementi tematici e richiami testuali. Il pianoforte si piega ai diversi caratteri delle canzoni: ne scaturisce così una scrittura duttile che sa accogliere i toni dolenti e tragici di Cecilia e di Lucia Maria, quelli scherzosi de Il maritino e de Le tre comari, il sapore rustico de Le nozze dell’alpigiano, l’ironia maliziosa de L’aria del molino e de La monachella salvata o le eleganti movenze di Invito respinto e de L’uccellino del bosco.
La struttura prevalentemente strofica della canzone piemontese viene continuamente rinnovata attraverso i procedimenti della variazione ritmica e melodica della parte pianistica, come bene si può osservare, ad esempio, nella estesa ballata intitolata Il tamburino. Qui il pianoforte riprende i ritmi puntati e lo stile marziale della canzone, ma ad ogni strofa la disposizione del materiale armonico viene mutata: Sinigaglia ora alleggerisce, ora rende più densa la scrittura, secondo le diverse esigenze espressive. Il ritmo, pur mantenendo costanti alcuni elementi, di volta in volta si presenta rinnovato dall’introduzione di varianti, anche di lieve entità, che lo movimentano.
L’accompagnamento pianistico contribuisce pienamente ad evidenziare i diversi registri espressivi delle canzoni: basta osservare, esemplificando, canzoni come Cecilia in cui la scrittura, associata ad una dinamica mutevole, si carica di tensione ad ogni strofa creando un’atmosfera inquieta che prepara il tragico epilogo della vicenda, oppure L’aria del molino in cui il pianoforte, con un disegno sobrio ed essenziale, punteggia la grazia maliziosa della melodia, o Invito respinto la cui eleganza melodica è messa in luce dagli accordi arpeggiati.
Le scelte stilistiche che Sinigaglia opera in questa raccolta fanno riferimento alla tradizione del Lied tedesco e, in particolare, alle raccolte di Schubert e Brahms che il compositore piemontese ben conosceva.
La prima interprete delle Canzoni fu Chiarina Fino-Savio a cui si aggiunse poi Stella Calcina. Le due artste torinesi le eseguirono in numerosi concerti in Italia e all’estero, spesso accompagnate al pianoforte dallo stesso Sinigaglia. Altre cantanti italiane e straniere come Anna Young ed Eva Gauthier, le inclusero nel loro repertorio.
Sinigaglia, successivamente, rielaborò per voce e pianoforte altre 24 canzoni popolari piemontesi che furono pubblicate postume, a cura di Luigi Rognoni, nel 1956, presso Ricordi.
L’eleganza e la sobrietà che caratterizzano le trascrizioni per voce e pianoforte sono dati che distinguono anche le trascrizioni per coro, sicuramente influenzate dalla lezione di Brahms. Una raccolta di 18 Canzoni per coro misto a 4 voci, indicata come op. 40b fu pubblicata postuma nel 1980, ancora a cura di Rognoni.
Molte furono poi le versioni rimaste inedite elaborate per svariati organici vocali e strumentali: troviamo, ad esempio manoscritti di canzoni per coro a 4 voci virili, per voce e orchestra da camera, per 2 voci femminili e piccola orchestra. Lavori che occuparono gli ultimi anni della vita del musicista, quando Sinigaglia viveva ormai appartato dalla vita musicale cittadina. Di lì a poco un attacco cardiaco dovrà stroncarlo il 16 maggio 1944 sottraendolo all’arresto da parte della polizia nazista.

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg
Dimensioni 23.5 × 32 × 2.8 cm
Autore

Leone Sinigaglia

ISMN

9790705003215

Pagine

304

Anno

2002

Formato

23,5 X 32

Curatori

Lidia Benone Giacoletto, Andrea Lanza

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